NEWS Scheda

02-10-2018

Il mobbing come malattia professionale.


Il mobbing come malattia professionale.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che il mobbing deve essere incluso tra le malattie professionali risarcibili. Si tratta della pronuncia numero 20774/2018 che annovera definitivamente le "vessazioni lavorative" tra quelle indennizzabili da parte dell'Inail.
Si tratta di una novità assoluta in questa materia che riconduce il mobbing tra le altre malattie professionali che concernono qualunque danno fisico o psichico che venga ricondotto ad un ambito lavorativo, ad opera del datore di lavoro o dei colleghi nei confronti di un lavoratore.
Come riconoscere il mobbing?
In genere, con l'espressione "mobbing" ci si riferisce ad un comportamento reiterato di tipo persecutorio che viene perpetrato dal datore di lavoro o dai colleghi nei confronti di un lavoratore.
Come si pronuncia la Cassazione sul mobbing?
Una recente pronuncia della Cassazione ha deciso che qualunque comportamento che venga annoverato come mobbing debba essere considerato al pari di una malattia professionale, e quindi debitamente risarcito
dall'Inail. Questa decisione si basa su una consolidata giurisprudenza e sulla normativa del Testo
Unico in materia di lavoro, che sono concordi nel ribadire che "ogni forma di tecnopatia connessa
all'ambito lavorativo debba essere assicurata dall'Inail", anche se non presente tra le malattie che
vengono generalmente tabellate o tra i rischi tabellati.
Tra questi può essere ricompreso anche il caso di mobbing.Nella vicenda giudiziaria cui è stata chiamata a decidere la Cassazione, il lavoratore ha dovuto dare prova dell'origine professionale della propria malattia. In questo modo sono venuti meno anche i criteri selettivi del rischio professionale, ovvero il rischio che viene specificamente identificato in tabelle. Pertanto i giudici della corte hanno concluso che tale malattia doveva essere indennizzabile dall'Inail.