NEWS Scheda

22-09-2015

COSTRUZIONEWS

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SCIA e silenzio assenso: le novità per l’edilizia dalla riforma PA

Lo scorso 28 agosto sono entrate in vigore alcune importanti disposizioni di forte impatto per il settore edile contenute nella riforma della Pubblica Amministrazione (Legge n. 124 del 07/08/2015), pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 13 agosto scorso. Le misure che riguardano le procedure autorizzative nell’edilizia, sono applicabili sin da subito senza la necessità di attendere provvedimenti di attuazione. In particolare, l’articolo 3 disciplina i meccanismi del silenzio-assenso con tempi certi, prevedendo che le Amministrazioni competenti comunichino il proprio assenso o nulla osta entro trenta giorni dal ricevimento del provvedimento. Decorso tale termine, suscettibile di interruzione una sola volta in caso di esigenze istruttorie o richieste di modifica, scatta il silenzio-assenso. Per le amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali e della salute dei cittadini, il termine è elevato a novanta giorni. In caso di mancato accordo tra le amministrazioni coinvolte, sarà il Presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, a decidere sulle modifiche da apportare. Per il settore delle costruzioni il provvedimento avrà come effetto una maggiore accelerazione dell'iter per ottenere il permesso di costruire, che sovente tende a bloccarsi per la mancata collaborazione di enti terzi o nell’attesa dei pareri delle Soprintendenze. Un’altra disposizione subito operativa è quella sull’autotutela all’articolo 6: per tutti i provvedimenti amministrativi che sono dichiarati illegittimi, è prevista l'annullabilità d'ufficio dell’atto entro massimo 18 mesi dalla loro adozione (finora l’annullamento era possibile entro “un tempo ragionevole”). Le opere edilizie realizzate tramite SCIA, dunque, trascorso un anno e mezzo, non potranno più essere contestate. Infine, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della suddetta legge, il Governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi per l’individuazione dei procedimenti oggetto di Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) o di silenzio assenso, ma anche quelli per i quali è necessaria l'autorizzazione espressa o è sufficiente una comunicazione preventiva. Inoltre, all’atto della presentazione di un’istanza, è previsto altresì l’obbligo di comunicare ai soggetti interessati, i termini entro i quali l’amministrazione è tenuta a rispondere, ovvero entro i quali il silenzio dell’amministrazione equivale ad accoglimento della domanda.

 

Efficienza energetica, bonus del 65% anche per immobili affittati delle imprese

La detrazione fiscale del 65% per gli interventi di efficientamento energetico si applica anche in caso di lavori eseguiti sui fabbricati affittati dalle imprese. A stabilirlo una recente sentenza, la n. 2692/2015, della Commissione tributaria regionale della Lombardia, in contrasto con quanto sostenuto dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione ministeriale 340/E/2008, in materia di applicabilità del bonus. Sulla base di tale orientamento, l’Agenzia aveva chiarito che, per i soggetti titolari di reddito d’impresa, l’agevolazione dovesse essere riconosciuta esclusivamente per i lavori effettuati su fabbricati “strumentali”. Ora, con la sentenza del CTR della Lombardia, viene respinta la posizione dell’Agenzia delle Entrate sostenendo che, per le imprese, il citato requisito per la fruizione del beneficio "non si ritrova né nella legge né nella normativa di attuazione, ed è frutto di un’interpretazione arbitraria dell’Amministrazione, priva di qualsiasi riscontro normativo". Inoltre la posizione dell’Agenzia dell’Entrate, continua la sentenza, risulta "in palese contrasto con la ratio della norma agevolatrice, posto che la finalità del legislatore appare quella di incentivare nel modo più ampio possibile il risparmio energetico […] favorendo gli investimenti in edilizia". Come è noto, la detrazione Irpef del 65% per gli interventi miranti al risparmio energetico, come anche quella del 50% sulle ristrutturazioni edilizie, salvo ulteriori proroghe, dal 1° gennaio 2016 passerà al 36% con tetto di spesa massima dimezzato (per le ristrutturazioni 46mila euro). Tuttavia, stando alle ultime indiscrezioni, alla luce dell’impatto positivo finora ottenuto dagli ecobonus sull’economia, il Governo sarebbe già al lavoro per la riconferma nel 2016 delle agevolazioni, come del resto era stato chiesto da ANAEPA-Confartigianato Edilizia e dalle altre associazioni delle imprese edili. Bisognerà però attendere la definizione della Legge Stabilità 2016 per sapere se effettivamente la proroga sarà prevista o meno.

 

Piccole opere Sblocca Italia, c’è tempo fino al 31 ottobre

Prorogata fino a fine ottobre la data entro la quale devono risultare cantierabili alcuni degli interventi di completamento di opere urgenti, finanziati dal decreto Sblocca Italia. A stabilirlo la Legge 125/2015, che ha convertito il Decreto Enti locali (DL 78/2015) concedendo la proroga dal 31 agosto 2015 al 31 ottobre 2015 del termine di cantierabilità (di cui all'articolo 3 comma 2 dello Sblocca Italia, Legge 164/2014) per evitare la revoca delle risorse stanziate. Della proroga beneficeranno non solo le opere medie e grandi previste dal decreto, ma anche gli interventi del programma "Nuovi progetti di interventi" (o Piano Campanili 2) e le opere incompiute segnalate dai Comuni. Ricordiamo che il “Piano Campanili 2” ha destinato 100 milioni di euro ai Comuni sotto i 5.000 abitanti per piccoli interventi dando la priorità a quelli volti alla qualificazione e manutenzione del territorio, alla riduzione del rischio idrogeologico, alla riqualificazione e all’incremento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico e alla messa in sicurezza degli edifici pubblici. Il 7 agosto scorso il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), Graziano Delrio ha firmato il decreto (in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) contenente la graduatoria dei Comuni/Unioni di Comuni risultati assegnatari del finanziamento, 21 elenchi (uno per regione o provincia autonoma) con i 319 interventi finanziati. Per poter usufruire del finanziamento i Comuni assegnatari avrebbero dovuto impegnarsi a procedere alla pubblicazione del bando di gara o della determina a contrarre entro il 31 Agosto 2015. Ora avranno due mesi in più di tempo per essere pronti.

 

Crisi edilizia: in tre anni persi oltre il 50% dei posti di lavoro

Persiste la crisi nel settore dell’edilizia e in Europa ad essere più colpita è proprio l’Italia: nel nostro Paese si registra la metà del calo occupazionale degli ultimi tre anni. Lo rileva una recente analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato, evidenziando come a maggio 2015 l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni ha registrato, rispetto al mese precedente una diminuzione dello 0,6%; al netto degli effetti di calendario, nella media dei primi cinque mesi dell’anno, è diminuito del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nell’ultimo triennio la combinazione di calo della domanda, spread sui tassi di interesse e boom della tassazione immobiliare ha penalizzato il settore delle Costruzioni in Italia molto più che nelle altre economie europee. Nel confronto tra i maggiori Paesi dell’Ue 28, disponibile per i primi quattro mesi del 2015, evidenzia che l’Italia segna nel periodo un calo della produzione del 19,2% rispetto allo stesso periodo del 2012, mentre la Spagna segna un recupero del 29,6%, nel Regno Unito si registra una salita del 6,1% e in Germania una crescita del 3,5%; in controtendenza, con l’Italia, la Francia che registra un calo della produzione del 5,1%. Nel triennio in esame l’Italia – che pesa per il 9,9% dell’occupazione del settore nell’Ue a 28 – ha determinato la metà (50,7%) del calo dell’occupazione europea: a fronte di 502.300 occupati in meno in tutta l’Ue a 28 tra il 2012 e il 2015, pari ad un calo del 3,4%, nella sola Italia nel periodo sono 254.500 i posti di lavoro persi, pari ad una diminuzione del 15,1%. “Il confronto internazionale evidenzia una gravità della crisi dell’edilizia italiana senza pari nell’Unione europea – ha commentato il Presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, Arnaldo Redaelli – Se vogliamo invertire la rotta, è necessario definire al più presto politiche anticicliche: prioritariamente una netta inversione della tendenza delle domanda degli investimenti pubblici e incentivi fiscali a sostegno della domanda privata”.

 

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Ufficio Categorie – Marcello Zorzetti